Che cos'è la metonimia? è una figura retorica (e fin qui ci siamo) una figura di sostituzione, e consiste nel sostituire, per l'appunto, un termine un concetto... quello che si intende indicare con un altro termine o concetto che abbia con quello, col termine in senso stretto, una qualche relazione logica, che può essere di diversi tipi. Ad esempio, noi possiamo nominare il contenitore per fare riferimento al contenuto; possiamo nominare l'autore per fare riferimento all'opera. Gli esempi classici sono: "Bere un bicchiere" o "Leggere Dante". In senso stretto noi non beviamo il bicchiere, beviamo quello che è dentro al bicchiere; così come noi non leggiamo in senso stretto "Dante" che è la parola Dante, o Dante persona, ma leggiamo un'opera di Dante o qualche verso eccetera. La metonimia è parente, è prossima alla sineddoche. Sineddoche che consiste, proprio come la metonimia, nel sostituire un termine o un concetto con un altro che ha con quello che noi vogliamo nominare o indicare una relazione di tipo logico, ma nello specifico questa relazione è quantitativa, è una relazione di tipo quantitativo. Quindi la formula con cui è comunemente nota la sineddoche è: "la parte per il tutto", con l'esempio classico: "i miei tetti saluto": in realtà "tetti" è una parte delle abitazioni, una parte delle abitazioni ma per estensione nominando questa parte si fa riferimento all'intera abitazione all'insieme delle abitazioni e sostanzialmente alla città. sono figure usatissime in poesia in generale le figure di sostituzione, sono molto usate in poesia assieme alle figure di suono perché la poesia si caratterizza per l'appunto per uno scarto per uno spostamento rispetto alla alla prosa in generale ma alla comunicazione in senso stretto, quindi nella poesia noi abbiamo l'elemento comunicativo, ma poi tutto un polo metaforico uno spostamento di significati un gioco tra il significato e il significante che costituisce quel di più della poesia e anche che porta produce induce spesso una polisemia, quindi la possibilità di leggere di interpretare in modi anche diversi una stessa espressione uno stesso passaggio.